sabato 17 settembre 2011

Di Terra e di Mare

Per chi oggi si trovasse in provincia di Imperia...
a S.Stefano al Mare nella bella Torre Saracena dove ha sede la Sala Consiliare si terrà l'inaugurazione della mostra di pittura mia e del mio amico Marco Azzoni.
Marco esporrà i suoi quadri, ispirati a questo mare di Liguria dove ho una casa e che entrambi amiamo. Ha osservato il gioco delle onde, le rocce, i mutamenti della luce

A questi quadri se ne contrappongono altri , miei, di paesaggi, che ho chiamato "di terra", perchè esplorano radici, luoghi nascosti e un pò abbandonati...

In fondo c'è in tutti noi un pò di duplicità: il mare, la parte più solare, la terra, l'inconscio, la profondità....
E stranamente Marco, il più introverso di noi due, ha voluto mostrare il suo lato più azzurro....


...ed io la mia parte più malinconica.e nascosta

La mostra durerà sino al 30 settembre, orario 18 - 20.

sabato 9 luglio 2011

Sguardi...

 Per descrivere questa mostra lascio parlare lei:


L'ARMADIO DELLE SORPRESE
di Maria Giulia Alemanno (In occasione della Personale "SGUARDI")
C'è un quadro importante e centrale nell'arte di Carla Bronzino.
Una bambina dagli occhi smarriti, seduta in un cassetto svuotato, emerge da un armadio-rifugio tra colorati abiti femminili.
Abiti di bella fattura, quasi costumi di scena. È il palcoscenico del suo teatro personale, il luogo delle prove in un regno di solitarie rappresentazioni.
La bimba ama la stanza antica che ospita l'armadio delle sorprese. La raggiunge ogni pomeriggio attraversando la grande casa in punta di piedi. Entra e, non appena chiude la porta, magicamente si apre il sipario. Quante sono le protagoniste delle sue commedie! E quanti vestiti, sempre diversi, pronti per essere indossati!
Attrici e abiti si moltiplicano all'infinito nel gioco della ricerca d'identità che la bambina ripete in solitudine.
Alcune figure la rassicurano, altre la commuovono, altre la turbano. Recitando scopre che non tutti gli sguardi rivelano un cuore generoso. Davanti allo specchio tenta di imitare il gelo di una signora proterva. Aggrotta la fronte, fissa un punto nel vuoto. No, è una parte della quale non risulterà mai credibile. Più facile e confortante è identificarsi con la ragazzina "nella neve" che abbraccia un leprotto infreddolito o, per esorcizzare le paure, voltare le spalle ad un demone-spaventapasseri, come fa l'adolescente del "Diavolo e l'anguria"!
L'urgenza di leggere l'animo delle donne è tuttavia così forte che l'artista non si accontenta di collocarle entro i limiti estranianti di un palcoscenico. Le cerca in ogni angolo della terra per poi studiarne lineamenti ed espressioni. Ne scandaglia l'anima per comprenderne i segreti e per farlo sperimenta primi piani cinematografici nei quali lo sguardo, più di mille gesti, può svelare universi interiori.
Occhi che ci guardano, occhi che scrutano lontano, occhi che vagano come nubi a primavera. Occhi come specchi di miraggi, occhi di malizia, occhi d'ingenuità. Ma anche gli occhi pungenti ed indagatori di una giovane strega slava e quelli fieri e consapevoli di "Brune comme les nuits", la creola dal turbante bianco che una piccola scimmia aggrappata alle spalle non riesce a distogliere dal ricordo ancestrale e struggente di un'infanzia libera nel sole dei tropici.
La piccola scimmia dispettosa è uno dei tanti animali che compongono il fantastico bestiario di Carla Bronzino.
Compaiono all'improvviso per contendere alle figure il ruolo di protagoniste. Sono veloci e imprevedibili. Scuotono l'aria, scombussolano lo spazio poi si immobilizzano come statue di cera, mettendosi in posa con enorme vanità. Sono camaleonti,, tarantole, rane, cocorite, gatti ora vigili, ora sonnolenti. Bizzarri e capricciosi, quando non accettano il ruolo di comprimari esigono un ritratto,, come il "Pappagallo del cedro" e "Daisy", la cagnetta più nera della fuliggine che ringhia e mostra i denti per rivendicare l'assoluto possesso della scena.
In situazioni all'apparenza tranquille sono portatori di turbamenti, pongono interrogativi, sollecitano domande. Creature emerse dal fondo dello specchio rivelano l'esistenza nell'inconscio di mondi popolati di presenze inquiete che la pittura può rendere soltanto con pennellate vibranti capaci di dar materia ai fantasmi. Corposo è anche il colore, attinto da una tavolozza variegata e squillante, che accosta il verde saturo dei prati, l'arancio degli alchechengi, il rosso e il giallo cangianti di preziosi damaschi. E dominano i blu intensi che Carla trasforma in sfondo e ombra, l'oltremare cupo che sconvolge il sonno e il cobalto delle notti di luna che illumina i sogni e rischiara i desideri.

martedì 28 giugno 2011

Storie....

Un giorno, su una bancarella di libri usati, trovo uno dei tre volumi di un'enciclopedia francese "L'èrotisme au cinéma" ; vecchie foto di vecchi film dove l'erotismo, se c'è ,è davero ingenuo, ma quelle vecchie foto in bianco e nero diventano lo spunto per una serie di quadri, dove nascono storie d'amore e di passione...
Nasce una mostra dove i miei personaggi recitano la loro parte come in un vecchi film del muto, mi deverto ad immaginare l'intreccio delle loro vite, anche se mi ispiro alle foto di vecchi film (che spesso non ho neppure visto) me ne distacco, non è che un pretesto...


Mi rendo conto che è il nostro inconscio che ci fa scegliere un soggetto piuttosto che un altro, ma quando dipingo non mi pongo troppe domande...


Tanto poi sono i critici che danno un'interpretazione ai quadri che talvolta mi stupisce e mi rivela cose di cui non mi ero accorta nemmeno io:

LA PITTURA DI CARLA
di Manuela Cusino
Guardando i lavori-racconto di Carla Bronzino si percepisce quanto possano scaturire tutti di getto: l’artista non vuole razionalmente spiegarli, ma quasi lasciarli nascere spontaneamente sulla tela. La preparazione è soprattutto nei fondi neri e grigi e nella gamma cromatica per lo più monocroma tutta giocata su alcuni colori base: il nero, il blu e il marrone bruciato.
L’acrilico steso in modo opaco, sembra, insieme agli elementi appena citati, una scelta rigorosa, quasi un azzeramento delle passioni, anche se in realtà i quadri propongono sempre una situazione di per sé in sviluppo: figure potenzialmente dialoganti, l’una accanto all’altra.
Ma è proprio in questa falsa e dichiarata situazione di interrelazione che Carla cala il “sipario”, (non diversamente potremmo dire a proposito delle scelte a drappeggio, fondi, separé, letti sfatti, così presenti nei suoi lavori) di incontri e annunciazioni mai vissuti: le figure non si guardano negli occhi e se a volte accade, una delle due è “persa” nel suo mondo, “guarda” altrove.
Chiusura dichiarata pur nella vicinanza fisica e corporea. A volte i corpi si abbracciano, si toccano e in questo caso si “tocca” ciò che altrove inutilmente i protagonisti di queste “storie” cercano: un corpo totale.
Oggetti scarni quali porte, tende, bauli, fungono metaforicamente da quinte di una scenografia che non è teatrale, ma esistenziale. Nonostante attese, tentativi, incontri, amplessi, l’uomo rimane ”nascosto” all’altro anche quando tutto sembra lottare accanto a lui per “la vita”.
L’annuncio è, in genere, un termine carico di attese e tradizionalmente legato al binomio vita-morte. Nei lavori di Carla Bronzino queste due dimensioni convivono con forza e rigore non cedendo a sentimentalismi di alcun genere. Una scelta tematica rigorosa che sta aprendo alla sua ricerca pittorica nuovi motivi di stimolo stilistico.

domenica 26 giugno 2011

Altri drappeggi...

In quel periodo avvertivo l'urgenza di "modellare" dei tessuti e copiarli, cercando di esprimerne il volume....
Ero affascinata dal rosso e dal bianco, a cui dava risalto lo sfondo nero.
Stracci, lenzuola e cuscino diventavano i miei modelli...

Finchè non ho esurito questa urgenza...
e non ne ho sfruttate tutte le possibilità

Ogni tanto appariva una figura......finchè queste ultime hanno preso il sopravvento e sono comparsi altri colori...
Ma questa è un'altra storia...

Benvenuti.....

E' con grande emozione che inizio questo blog, parallelo a quello della cucina....
Ma c'è un'altra parte di me, molto importante, che non posso non alimentare, e deve esprimersi....
Così, piano piano, mostrerò a chi vuol seguirmi, l'altra parte.....
Vi presento questo quadro che fa parte di un ciclo dedicato ai drappeggi, con un'unica figura, questa e vi lascio alla parole di  Mauro Carazzato:
"Vorrei credere di vedere il modello e archetipo del tempo, voluto dall’inquieta pesantezza dei tuoi drappeggi; bene attento a fermare un’indefinita presenza, elegia di un espressionismo capace di portare sensazioni antiche a eterna successione di gesti umani.
Vorrei vedere una pura rappresentazione di fatti omogenei; ma è più probabile che, osservando, io veda le figure che mancano. Assistendo alla loro annunciazione, che dalla forma conduce a un sensuale dinamismo, vorrei cercare tra i drappi per andare a fondo dei loro segreti.
Alzandoli, uno dopo l’altro, intuisco storie collegate; segnalibri attivi della tua ricerca. Ogni piega è un gesto avvenuto, un accadimento piccolo o grande: insieme raccontano tutto delle figure che, gentilmente, tu hai fatto passare in altre stanze. Forse che la loro presenza potesse caricare di eccessivo formalismo.
Li vedo questi tessuti, ormai così pieni di emozioni da gonfiarsene, nel movimento cercano un segno che ne esalti le forme, accelerando il loro racconto: sanno che li osserviamo."